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Immagine del redattoreTullio Gulì

𝗖𝗢𝗥𝗕𝗘𝗭𝗭𝗢𝗟𝗢 𝗹𝗲 𝘀𝘂𝗲 𝗖𝗮𝗿𝗮𝘁𝘁𝗲𝗿𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲, 𝗖𝗼𝗹𝘁𝗶𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗣𝗿𝗼

Il coberzzolo è un albero da frutto originario del bacino del Mediterraneo, molto amato nella nostra tradizione contadina. E' una specie selvatica, tipica della vegetazione della macchia mediterranea, ma può essere coltivata con facilità nel frutteto.


Per le sue particolari caratteristiche di fioritura e fruttificazione, il corbezzolo ha un grande valore ornamentale. E' infatti molto apprezzato per i suoi colori misti e vivaci. Ha inoltre una grande capacità di attecchimento e riproduzione spontanea e proprio per questo è perfetto per il rimboschimento delle aree colpite dagli incendi. I frutti vengono chiamati corbezzole, o anche albastre. Possono essere consumati sia freschi che trasformati per la lunga conservazione.


Il corbezzolo e i suoi frutti hanno innumerevoli proprietà benefiche, da secoli impiegate in fitoterapia.Conosciamo meglio queste proprietà e tutti gli altri segreti di questo splendido albero.


Il corbezzolo, nome scientifico Arbutus Unedo, è un albero sempreverde facente parte della famiglia botanica delle Ericaceae.


La nomenclatura scientifica ha derivazioni latine, ossia arbutus >> aspro cespuglio e unedo > ne mangio uno solo. Quest'ultimo termine venne attribuito da Plinio il Vecchio, che non gradiva il sapore dei frutti. Considerandoli poco gustosi non voleva mangiare più di uno. Altri nomi dialettali con cui il corbezzolo è conosciuto nelle regioni, sono Iellarone, ciliegia marina o albastro. I Greci lo chiamavano kòmaros. Da questo termine deriva, ad esempio, il Monte Conero, facente parte dell'Appennino umbro-marchigiano. La traduzione di questo nome è letteralmente " monte dei corbezzoli ". E difatti questa specie è molto presente nella macchie boschive che affacciano sul Mar Adriatico.


La presenza spontanea del corbezzolo va dal piano agli 800 m di altitudine, con una predilezione per le zone costiere.


I primi produttori mondiali sono i paesi dell'ex Jugoslavia dove sono presenti veri e propri boschi di corbezzolo. In ITalia l'albero è presente soprattutto nelle regioni meridionali, per via del clima più mite, ma lo si incontra anche al Centro-Nord, dove può essere coltivato con successo.


Le caratteristiche botaniche del corbezzolo


Il corbezzolo è un albero caratterizzato dal rapido accrescimento e dalla grande longevità (può sopravvivere diversi secoli).


Allo stato spontaneo lo ritroviamo spesso come arbusto cespuglioso, pieno di polloni, che non supera i 2 metri d'altezza. Se coltivato e impostato ad albero può invece raggiungere dimensioni elevate, sia nell'altezza (fino a 8 metri) che nel volume del tronco.


Il tronco è molto robusto, di forma sinuosa e molto ramificato. Può svilupparsi con più branche principali che partono dal terreno, o con un tronco principale, corto, che si dirama successivamente. La corteccia del fusto e delle ramificazioni principali è rugosa e fessurata. Il colore è bruno-rossiccio e con il tempo si sfalda in sottili placche allungate. La chioma è molto densa di forma tondeggiante ma allo stesso tempo irregolare.


Foglie, fiori e frutti


Le foglie del corbezzolo sono spesse e dure, coriacee. Sono alterne sui rami, con breve picciolo, lamina lanceolata e margine fogliare seghettato. Il colore è verde, scuro e brillante nella pagina superiore, chiaro e opaco in quella inferiore.


Le più caratteristiche dell'albero di corbezzolo sono la fioritura e la fruttificazione. Sulla stessa pianta ifatti, in autunno-inverno, possiamo incontrare fiori appena nati e molto profumati insieme ai frutti già maturi.


La pianta di corbezzolo ha una fioritura prolungata, che inizia in autunno e dura per buona parte dell'inverno. Dai fiori si generano i frutti, che sono maturi nell'autunno dell'anno seguente. Da qui il grande valore ornamentale del corbezzolo, che quando gli altri alberi sono spogli, ci regala splendidi colori.


𝑃𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑣𝑖𝑒𝑛𝑒 𝑐ℎ𝑖𝑎𝑚𝑎𝑡𝑜 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 " 𝑎𝑙𝑏𝑒𝑟𝑜 𝐼𝑡𝑎𝑙𝑖𝑎 ". 𝑈𝑛 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑣𝑒𝑛𝑖𝑣𝑎 𝑎𝑑𝑜𝑝𝑒𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑏𝑏𝑒𝑙𝑖𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑧𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑜𝑣𝑒 𝑠𝑜𝑟𝑔𝑜𝑛𝑜 𝑚𝑜𝑛𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑎𝑖 𝑐𝑎𝑑𝑢𝑡𝑖.


I fiori del coberzzolo sono 𝘦𝘳𝘮𝘢𝘧𝘳𝘰𝘥𝘪𝘵𝘪 e compaiono nella parte terminale dei rami. Si presentano riuniti in piccoli racemi penduli di colore bianco crema o rosato.

Ogni infiorescenza è formata da un numero variabile di piccoli fiori (da 5 a 35). La forma del fiorellino è inconfondibile, essendo costituita da una corolla orciolata, cioè ristretta all'orlo e rigonfia nel mezzo come un otre, termine con cinque piccoli denti rivolti verso l'esterno.


I frutti, le corbezzole, sono delle bacche rotonde di circa 2 cm. di diametro. Sono carnose, con la caratteristica superficie granulosa e tubercolata. Il colore è dapprima giallastro, poi arancione, erosso scuro a piena maturazione.

La fioritura del corbezzolo è molto gradita alle api e agli insetti impollinatori. I fiori hanno infati abbondante nettare, un po' come quelli del 𝘯𝘦𝘴𝘱𝘰𝘭𝘰 𝘨𝘪𝘢𝘱𝘱𝘰𝘯𝘦𝘴𝘦.

Dalla fioritura del corbezzolo si ricava un ottimo miele uniflorale, con caratteristiche:

- cristallizza in modo rapido

- color ambra quando è allo stato liquido; da nocciola a marrone, con toni grigio-verdi,quando è solido

- odore molto intenso e pungente

- sapore inizialmente dolce, poi amaro


La coltivazione del corbezzolo

𝐶𝑜𝑙𝑡𝑖𝑣𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑐𝑜𝑟𝑏𝑒𝑧𝑧𝑜𝑙𝑜 𝑛𝑒𝑙 𝑓𝑟𝑢𝑡𝑡𝑒𝑡𝑜 𝑝𝑢𝑜̀ 𝑑𝑎𝑟𝑒 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑖 𝑠𝑜𝑑𝑑𝑖𝑠𝑓𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖, 𝑠𝑖𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑙 𝑣𝑎𝑙𝑜𝑟𝑒 𝑜𝑟𝑛𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑙'𝑎𝑏𝑏𝑜𝑛𝑑𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑑𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑓𝑟𝑢𝑡𝑡𝑖.


E' una specie piuttosto rustica, che non ha bisogno di grande cure colturali. Per quanto riguarda il clima, predilige quello mite, tipico delle zone costiere, questo soprattutto per il particolare periodo di fioritura e allegagione dei frutti. Di per sé è una pianta che resiste bene al gelo, anche a temperature sotto lo zero termico. Per crescere rigogliosa e fruttificare bene, però, ha bisogno di un clima mite. L'esposizione migliore è quella in pieno sole, ma riparata dai venti, per favorire il lavoro d'impollinazione delle api.


La moltiplicazione del corbezzolo può avvenire per seme o talea, ma anche per margotta o propaggine. la riproduzione per seme la si effettua sul finire dell'inverno. Quella per talea, invece, predilige l'autunno.

Le giovani piantine andrano allevate in vaso per circa 2 anni, prima di essere trasferite in piena terra. La talea deve essere riparata e protetta nei periodi più freddi. Sia nel caso della talea che del seme, serve un mix di sabbia, terriccio e torba da mantenere sempre umido.


Se si acquista piante a radice nuda, piante già adulte cresciute in ViVaio, le epoche per la messa a dimora sono l'autunno e la fine dell'inverno. Se la pianta è in vaso, con il pane di terra, si consiglia di aspettare l'inizio della primavera. Non andrà posizionato troppo vicino ad altri alberi, si consiglia di mantenere una distanza di almeno 5 metri. Come accennato l'albero del corbezzolo è molto longevo e inoltre sviluppa una densa chioma.


Terreno, irrigazione e concimazione

Tra le varie tipologie di terreno agricolo, il corbezzolo predilige quelli sub-acidi e detesta quelli calcarei.


Per ottenere un suolo più acido al momento della messa a dimora si consiglia di ammendare la terra dell'impianto con torba per piante acidofile e letame maturo. In questo modo garantiremo alle giovane piante un ambiente ideale per i primi anni di crescita.


L'irrigazione è necessaria solo il primo anno, specie se l'albero è stato piantato in primavera. E' necessario fare in modo che la terra in estate sia sempre ben umida, quindi di innafiare con regolarità, almeno una volta a settimana.


Una volta cresciute, le piante non avranno più l'esigenza di essere assistite con l'acqua. Per migliorare l'umidità del suolo si può usare, inoltre, la pacciamatura naturale. Questa ci aiuterà anche a mantenere la zona di coltivazione libera dalle erbe infestanti.

Infine, la concimazione è importante, ma non deve essere eccessiva. Una volta l'anno, meglio se in autunno-inverno, basterà ammendare intorno alla pianta del compost domestico o dell'humus di lombrico.


Potatura dell'albero di corbezzolo

Gli interventi di potatura sull'albero di corbezzolo sono più che altro mdi mantenimento e quindi piuttosto limitati.


I tagli dovranno essere mirati a contenere la chioma e arieggiarla, eliminando parti se che o danneggiate dal tempo.


Per dare all'albero un aspetto più ordinato, è importante la potatura di formazione, con cui s'imprime la forma di allevamento. 𝐿𝑒 𝑝𝑖𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑐𝑞𝑢𝑖𝑠𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑖𝑛 𝑣𝑎𝑠𝑜 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑛𝑜𝑟𝑚𝑎 𝑔𝑖𝑎̀ 𝑖𝑚𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑎𝑑 𝑎𝑙𝑏𝑒𝑟𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑜 𝑎 𝑐𝑒𝑠𝑝𝑢𝑔𝑙𝑖𝑜.


Nel caso si decida di crescere il corbezzolo ad albero, fondamentale è la periodica eliminazione dei polloni basali.

Il coberzzolo è una pianta che ha una forte attività pollonifera e che quindi s'inselvatichisce con facilità.


Avversità e parassiti

Il corbezzolo è un cultivar molto rustico, che non soffre in modo particolare di attachi da parte di parassiti.


Un pericolo può essere rappresentato dagli 𝘢𝘧𝘪𝘥𝘪 𝘯𝘦𝘳𝘪 in primavera. Ad ogni modo, questo insetto si controlla con facilità grazie ai macerati naturali (𝘢𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘦 𝘰𝘳𝘵𝘪𝘤𝘢) e al 𝘴𝘢𝘱𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘔𝘢𝘳𝘴𝘪𝘨𝘭𝘪𝘢.

Altro insetto problematico per questa specie è la 𝘤𝘰𝘤𝘤𝘪𝘯𝘪𝘨𝘭𝘪𝘢, che in generale predilige gli alberi con foglie coriacee. Per combatterla si consiglia l'uso del 𝘮𝘢𝘤𝘦𝘳𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘧𝘦𝘭𝘤𝘦 in prevenzione. Nel caso di attaco già in corso, si possono usare gli 𝘰𝘭𝘪 𝘣𝘪𝘢𝘯𝘤𝘩𝘪 consentiti in agricoltura biologica.



Proprietà e utilizzi del corbezzolo


Il corbezzolo racchiude in sé numeros proprietà, che ne fanno una pianta ottima non solo dal punto di vista ornamentale.

Innanzitutto, il suo legno è eccellente per il riscaldamento e per i lavori di falegnameria. la corteccia è ricca di tannini, che possono essere impiegati per la produzione di coloranti naturali e la concia delle pelli.


Le foglie sono ricche di principi attivi come l'arbustina (o arbutoside). Questa sostanza appartiene al gruppo dei "glucosidi idrochinonici". Se ingerita viene elaborata ad opera della flora intestinale, trasformandosi in una sostanza con azione antibatterica e antinfiammatoria (idrochinone). Con le foglie fresche si preparano, inoltre, infusi, decotti e tisane. Questi servono sia come diuretici che per curare cistiti, uretriti, prostatiti, infiammazioni dello stomaco, dell'intestino e del tratto epato-biliare. Il miele di corbezzolo è invece ottimo per curare in maniera naturale le affezioni del cavo orale.


I frutti sono la parte edule e contengono fino a 400 mg di Vitamina C e molti polifenoli con proprietà antiossidanti. Possono essere consumati freschi, ma senza esagerare, in quanto un consumo eccessivo può dare un senso di ebbrezza o leggeri dolori di stomaco.


Nella tradizione delle diverse regioni italiane, le corbezzole vengono per lo più trasformate e quindi sono destinate a una lunga conservazione.

Eun frutto ottimo per preparare composte, marmellate, per essere messo sotto spirito con la grappa, per farne dei canditi. Vengono usate anche per aromatizzare liquori o ricavare bevande alcoliche, come la "vinetta" Ligure.

Il corbezzolo , un frutto antico, dai molteplici usi e dal sapore Mediterraneo.






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